Alcune recensioni su ENIGMA e ENIGMA2


Ho iniziato a leggere la saga ENIGMA un po’ per caso, cercando qualcosa che unisse il mistero all’arte, e sono finita in un mondo che non assomiglia a nient’altro. È una serie che ti prende subito, ma non in modo facile: ti fa pensare, ti mette davanti a simboli, dettagli nascosti, collegamenti storici e religiosi che ti fanno venire voglia di saperne di più.

Eugenio Cancelli è un protagonista diverso dal solito. Non è un eroe perfetto, e forse è proprio per questo che funziona: è intelligente, a volte tormentato, ma sempre lucido, sempre in cerca di un significato più profondo. Ho apprezzato il modo in cui si evolve da un libro all’altro, senza mai perdere la sua coerenza.

Tra le cose che mi sono piaciute di più c’è il modo in cui ogni dettaglio, ogni simbolo, ha un senso. Non è solo una storia da seguire, è anche un percorso in cui impari qualcosa. Non capita spesso di trovare una narrazione così ricca ma leggibile, mai pesante.

Aspetto ENIGMA 3 con vera curiosità. Voglio vedere dove porterà questa linea che tiene insieme arte, morale, mistero e scelte umane. È una saga che consiglio a chi ama le storie intelligenti e non banali. Non ti lascia mai indifferente.

Elisabetta - 20 anni - studentessa Lettere - Roma


Devo dire che ENIGMA mi ha davvero sorpreso. Non è la classica saga thriller, e non è nemmeno solo un romanzo d’arte: è un mix che funziona benissimo. Mentre leggi ti trovi a seguire un’indagine avvincente, ma allo stesso tempo inizi a notare che ogni cosa – un quadro, un simbolo, una frase – ha un significato più profondo.

Eugenio Cancelli è un personaggio molto interessante: non fa il “figo” a tutti i costi, non è un supereroe, ma uno che ragiona, che osserva, che ha delle ferite. Mi è piaciuto anche perché non è mai scontato, e ti fa venire voglia di capire di più, non solo della storia ma anche del mondo che lo circonda.

Quello che colpisce è che la saga ti porta dentro temi importanti, ma senza appesantire. Ti ritrovi a riflettere, ma non ti annoi mai. È una lettura che stimola la testa, ma anche l’attenzione. E quando finisci un libro, hai voglia di cominciare subito il prossimo.

Aspetto ENIGMA 3 perché sono curioso di capire come andrà avanti e quali nuovi simboli o misteri verranno fuori. Lo consiglio a chi ha voglia di leggere qualcosa di diverso, che non ti tratta da stupido.

Giulio - Liceo Classico - Milano


Da storico dell’arte sono spesso diffidente nei confronti della narrativa che tenta di integrare simbolismo e storia dell’arte con trame di suspense. Molto spesso si scade nella semplificazione o nell’eccesso di fiction. Con ENIGMA, invece, ho trovato una qualità narrativa che coniuga rigore e immaginazione in modo raro.

La saga dimostra una conoscenza profonda dei simboli, della loro stratificazione semantica e delle opere in cui si incarnano. Ma il merito più grande è che tutto questo sapere non è mai ostentato: è al servizio di una narrazione tesa, coerente, che non perde mai ritmo né spessore.

Il protagonista, Eugenio Cancelli, è costruito con intelligenza: non un detective canonico, ma un interprete – nel senso più ampio del termine – che agisce per decifrare il senso nascosto degli eventi. La sua figura funziona perché è credibile, colta ma accessibile, con un bagaglio umano autentico.

Dal mio punto di vista, il valore di ENIGMA sta anche nella capacità di far dialogare la storia dell’arte con il presente, e di farlo attraverso una struttura narrativa solida, senza mai indulgere in banalizzazioni. È una lettura che consiglio volentieri anche a chi lavora nel mio ambito: stimola riflessioni, e a tratti riesce persino a sorprendere chi ha fatto dello studio delle immagini la propria vita.

Attendo il terzo volume con sincero interesse.

Andrea - storico dell'Arte - Firenze


Faccio la guida turistica da più di trent’anni, e confesso che non è facile per me appassionarmi a romanzi che parlano di arte e simboli: spesso sono pieni di imprecisioni o, peggio, usano l’arte solo come sfondo decorativo. ENIGMA, invece, mi ha colpita subito per la serietà con cui tratta questi temi. Si sente che dietro c’è uno studio vero, una passione autentica, e soprattutto il desiderio di far capire – non solo di stupire. Leggo molto, per passione e per lavoro, ma è raro che una saga contemporanea riesca a coinvolgermi come ha fatto ENIGMA. Non solo per la trama ben costruita, ma per il rispetto che dimostra verso l’arte, i simboli e la cultura europea in senso profondo. Si sente che l’autrice conosce ciò di cui scrive, e che ha deciso di non semplificare, ma di portare il lettore dentro una rete di significati autentici.

I personaggi sono uno dei punti forti. Eugenio Cancelli è senz’altro il cuore della narrazione: un uomo colto, riflessivo, segnato dalla vita, ma ancora capace di guardare con attenzione e lucidità ciò che accade intorno a lui. Mi è piaciuta la sua umanità, il suo essere sempre in bilico tra analisi razionale e intuizione interiore.

Ma anche Silvia mi ha colpita: è una donna concreta, intelligente, e rappresenta un punto di equilibrio nella storia. Non è mai una figura secondaria: ha uno sguardo suo, una presenza forte anche quando non è in primo piano. In certi momenti mi è sembrata la coscienza silenziosa del racconto, quella che non ha bisogno di dire troppo per essere essenziale.

Alessandro, invece, mi ha lasciata più inquieta – in senso positivo. È un personaggio ambiguo, affascinante, a tratti scomodo. Uno di quelli che non si capiscono subito, e che per questo restano in mente. Porta con sé una tensione continua, e ogni sua apparizione lascia qualcosa in sospeso. Credo che nel terzo volume scopriremo di più anche su di lui, e sono molto curiosa di vedere dove porterà.

Nel complesso, ENIGMA è una saga che mi sento di consigliare anche a chi lavora nel mondo culturale. È costruita con serietà, ha ritmo, e allo stesso tempo invita alla riflessione. Mi ha fatto venire voglia di riguardare certe opere, certe chiese, certi simboli con occhi nuovi.
E questa, per me, è una delle cose più belle che può fare un libro.

Sara - guida turistica - Roma


Sto per diplomarmi e ho deciso di iscrivermi al corso di laurea in Arti visive, con indirizzo in iconologia e iconografia. È un campo che mi appassiona da tempo, e leggere la saga ENIGMA ha rafforzato ancora di più questa scelta.

In questi libri ho trovato qualcosa che raramente si trova nei romanzi contemporanei: un uso serio e consapevole dei simboli. Non come decorazione, ma come parte viva della trama, come chiavi per capire i personaggi, la storia, e persino il mondo. È come se ogni dettaglio visivo avesse una seconda vita, più profonda, che aspetta solo di essere decifrata.

Eugenio Cancelli è un personaggio che sento vicino: non tanto per l’età o per il vissuto, ma per il modo in cui guarda le cose. Ha un’intelligenza calma, analitica, che non si accontenta delle apparenze. In un certo senso, incarna lo spirito dell’iconologo: studia i segni, cerca connessioni, mette in discussione ciò che sembra ovvio.

Mi è piaciuto anche il ruolo di Silvia, che ha uno sguardo diverso ma complementare. Più concreto, forse più intuitivo. E poi Alessandro, che per me è ancora un enigma nell’ENIGMA: un personaggio che sembra sfuggire alle definizioni, e per questo affascina. Penso che avrà un ruolo chiave nei volumi successivi.

Non è solo una saga da leggere: è una storia che ti apre delle domande. Ti fa venire voglia di studiare, di cercare, di entrare nei quadri e nelle architetture con occhi nuovi.
Per chi, come me, vuole dedicarsi allo studio dell’arte e dei suoi linguaggi nascosti, ENIGMA è quasi un’anticipazione di quello che sogno di fare. E non è poco.

Carlo - Liceo artistico - Bologna


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