I segreti di Bacco del Caravaggio
Bacco fu realizzato tra il 1596 ed il 1598 da Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio.
Ora è conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze.
Non conosciamo con certezza la committenza dell'opera ma sappiamo che questo dipinto, circa dieci anni più tardi, quando l'artista era ormai ramingo in quanto condannato alla decapitazione per l'omicidio di Ranuccio Tommassoni, venne donato assieme alla Medusa, anch'essa realizzata intorno al 1598, a Ferdinando I de' Medici in occasione della celebrazione delle nozze del figlio Cosimo II nel 1608 dal Cardinal del Monte, mecenate che era stato protettore di Caravaggio.
La scena mostra un giovane semisvestito, ricoperto da un drappo bianco a mo' di toga, con la chioma fluente e nera circondata da foglie d'edera, pampini e grappoli d'uva, che sta sdraiato appoggiandosi su ciò che sembrerebbe un sacco da osteria ricoperto dall'ampio drappo. Con mano incerta porge allo spettatore una coppa di vetro o cristallo colma di vino e lo osserva con sguardo languido e gesti che fanno presagire il suo stato di ubriachezza, mentre sulla tavola è posata una cesta colma di frutti alcuni dei quali ormai andati a male. Ha il dito della mano destra infilato in un fiocco nero, come se volesse scioglierlo.
La presenza di alcuni attributi, come il particolare copricapo di foglie di viti ed edera, i grappoli d'uva e il vino ce lo fa riconoscere come la rappresentazione di Bacco o Dioniso, dio pagano dell'estasi, del vino, dell'ebbrezza e della liberazione dei sensi.
Alcuni sostengono che il modello sia stato stesso Caravaggio che avrebbe lavorato alla stesura dell'opera con un sistema di specchi, a causa del fatto che Bacco offre la coppa con la mano sinistra.
"Indi si provò a stare da se stesso, e fece alcuni quadretti da lui nello specchio ritratti.
Et il primo fu un Bacco con alcuni grappoli d’uve diverse, con grande diligenza fatte"
Giovanni Baglione
altri, invece, notano la somiglianza con Mario Minniti, amico di dell'artista.
All'interno della caraffa di vino, appare riflessa una figura maschile, che i ricercatori ritengono essere un'autoritratto dello stesso Caravaggio
Quella che sembrerebbe una semplice rappresentazione del dio del vino, nasconde invece una serie di significati che rimandano a concetti, per alcuni studiosi, di carattere cristiano, per altri di simbologia platonica o alchemica.
Il Calvesi afferma che Dioniso è rappresentazione di Cristo, in quanto come lui muore e risorge. Inoltre il mistero eucaristico si lega al vino, sacro a Dioniso. Infine il lenzuolo bianco alluderebbe al sudario del Cristo Risorto.
Altri studiosi si concentrano invece sul significato del fiocco nero posto sull’ombelico del personaggio. L’ombelico è inteso dal punto di vista neoplatonico come [...]
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