L'Allegoria della terra di Leandro Bassano




L'Allegoria della Terra, dipinto dell'artista veneziano Leandro Bassano nel 1580 circa e conservato al Walters Art Museum di Baltimora, presenta una forte connotazione simbolica, tipica del periodo in cui l'opera è stata creata e del relativo lettore modello.

Nel XVI secolo si pensava infatti che il mondo fosse costituito da quattro elementi, ciascuno associato alle quattro stagioni.

L'aria era simbolo della primavera, il fuoco dell'estate, alla terra spettava l'autunno mentre l'acqua era destinata all'inverno.


Nel 1648, nella raccolta di biografie di pittori veneti, Carlo Ridolfi riporta che il padre di Leandro Bassano, Jacopo, dipinse una serie di allegorie dei quattro elementi per un principe, collocata probabilmente in un palazzo o una villa del committente. Da questo si presume che l'opera di Leandro sia da riferire a quella realizzata in precedenza dal padre.

In ogni caso Jacopo Bassano e i suoi figli furono tra i primi nell'arte figurativa italiana a rappresentare nelle loro opere soggetti comuni e dettagli naturali, donando ad essi un ruolo e una dignità considerevoli, che nelle allegorie autunnali potevano ovviamente risaltare ulteriormente.

In questo lavoro la Terra viene rappresentata in tutte le sue valenze e declinazioni: diversi lavoranti sono intenti a raccogliere e trasportare i suoi prodotti, sotto forma di frutta, verdura e selvaggina.

L'antica dea romana Cibele, simbolo di fertilità, attraversa il cielo su un carro trainato da leoni. La struttura a sinistra allude a un ambiente della villa di un nobile, diventandone, nella sua rappresentatività, una sineddoche.

Il tavolo è drappeggiato, alla moda rinascimentale, con un tappeto orientale e ricoperto di dolci, frutta e vino. La presenza di questi oggetti indica che il terreno lavorato dai servi non appartiene a loro.

Diversi animali sono rappresentati in tutto il dipinto e sono mostrati in coesistenza nonostante la loro varietà.

Gli ideali classici, la mitologia e gli elementi architettonici rappresentati nel dipinto suggeriscono che è l'opera sia stata creata per un pubblico (lettore modello), in grado di comprendere la concezione umanistica del mondo antico, su cui si poggia quello rinascimentale.

La coesistenza di differenti specie animali, di cui si accennava in precedenza, non suscita quindi meraviglia o stupore, ma viene ricondotta immediatamente all'armonia delle creature e degli elementi presente nel giardino dell'Eden.

Per quanto riguarda le categorie cromatiche lo scenario dominato da un forte chiaroscuro, tipico dei Bassano, permette alla celebre bottega di artisti di esaltare, nel gioco di luci e ombre, ogni singolo elemento presente nella raffigurazione.


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