ESTRATTO ROMANZO ENIGMA

... a queste parole, sbiancò in volto, estrasse immediatamente una busta sigillata con sopra scritto in maiuscolo EREMITA e la consegnò all’uomo dicendo “Un rapimento? Io non ne so niente. La scorsa settimana sono stato incaricato da un anziano di consegnare questa busta.

Silvia e Alessandro, dopo aver guardato appena i tarocchi dell'Eremita e degli Amanti contenuti all’interno, ed essere rimasti colpiti dalla presenza del disegno di un cigno, accanto ai versi, lessero subito il contenuto del messaggio, il nuovo quesito simbolico;
Nel loco in cui lo spirito vitale
riceve stefano divin dall'immortale
ai piedi suoi biforcano fecondi
e vagano come dei vagabondi.
Non toccano però l'estrema sede
di chi la sua commedia più non vede.
Anche chi scrive in sè le gammadie reca
e gioca un po' con te a mosca cieca.
E il numero fatale indizio della fine
lo trovi nel chirografo delle arti bizantine
ט֥וֹב וָרָֽע׃ ‬ יֹצֵ֣א מֵעֵ֔דֶן לְהַשְׁק֖וֹת אֶת־הַגָּ֑ן וּמִשָּׁם֙ יִפָּרֵ֔ד וְהָיָ֖ה לְאַרְבָּעָ֥ה רָאשִֽׁים׃ שֵׁ֥ם הָֽאֶחָ֖ד פִּישׁ֑וֹן ה֣וּא הַסֹּבֵ֗ב אֵ֚ת כָּל־אֶ֣רֶץ הַֽחֲוִילָ֔ה אֲשֶׁר־שָׁ֖ם הַזָּהָֽב׃ וּֽזֲהַ֛ב הָאָ֥רֶץ הַהִ֖וא ט֑וֹב שָׁ֥ם הַבְּדֹ֖לַח וְאֶ֥בֶן הַשֹּֽׁהַם׃ וְשֵֽׁם־הַנָּהָ֥ר הַשֵּׁנִ֖י גִּיח֑וֹן ה֣וּא הַסּוֹבֵ֔ב אֵ֖ת כָּל־אֶ֥רֶץ כּֽוּשׁ׃ וְשֵׁ֨ם הַנָּהָ֤ר הַשְּׁלִישִׁי֙ חִדֶּ֔קֶל ה֥וּא הַֽהֹלֵ֖ךְ קִדְמַ֣ת אַשּׁ֑וּר
“ Ma questa che lingua è?” chiese l’ispettore
“Non ne sono sicuro, ma sembra ebraico” commentò Alessandro
“E come diavolo devo fare per tradurre? Noi non conosciamo l’ebraico…” si sfogò Silvia contratta per la frustrazione
“Troveremo qualcuno dei nostri traduttori in grado di aiutarci” affermò con sicurezza l’ispettore “per favore, mi mandi sul cellulare la foto del testo”.
Dopo un’attesa di qualche ora, i tecnici della Polizia inviarono all’ispettore il testo tradotto che lui si affrettò a spedire alla coppia di investigatori d’arte.
“Quindi si tratta di un versetto della Genesi” commentò Alessandro
“Già. In ebraico Bereshit. Il testo è chiaro adesso, ma dove sta la connessione con i versi del pazzo?” rispose Silvia.
Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi.
Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro e l'oro di quella terra è fine; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra d'ònice.
Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d'Etiopia.
Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur.
Il quarto fiume è l'Eufrate.
Genesi 2,10 – 14
“Allora, abbiamo i quattro fiumi del Paradiso, un Santo Stefano, quello stefano divin di cui scrive il folle, e un chirografo bizantino come punti di riferimento.” continuò l’uomo.
“Abbiamo anche le Gammadie… hanno anche loro a vedere con l’arte bizantina… sono le lettere maiuscole greche che talvolta appaiono sulle vesti di santi o angeli e hanno un preciso significato… per esempio la Z sulla veste di Cristo è l’iniziale di ζῷον, che significa il vivente, oppure la eta, che sembra una H e che è l'ottava lettera dell'alfabeto greco, rappresenta l'ottavo giorno, quello della Resurrezione, e così via. Evidentemente stiamo parlando di un’opera bizantina in cui sono presenti della gammadie e un chirografo, il rotolo che Cristo tiene in mano e che rappresenta la Legge di Dio oppure il testo del Giudizio Finale che premia i buoni e castiga i malvagi” concluse Silvia
“E in quest’opera che dobbiamo indovinare ci sono quattro fiumi, un chirografo, delle iniziali greche e santo Stefano” affermò Alessandro.
“Forse… Nel loco in cui lo spirito vitale/riceve stefano divin dall'immortale. Ma il verso così non ha molto senso… forse intende che Stefano, con il suo martirio riceve da Dio, l’immortale, il suo spirito vitale, perché inizia la sua vera vita, quella eterna, dopo la morte?” Allora occorre trovare un mosaico, un’icona o un affresco in cui vengano rappresentati Santo Stefano, quattro fiumi , il chirografo e le iniziali greche… però non mi viene in mente nessuna opera bizantina in cui siano presenti contemporaneamente il Cristo con il Chirografo, e gli altri elementi…”
“A Santo Stefano Rotondo c’è un mosaico del santo, ma non ricordo ci fossero fiumi. E’ proprio difficile, stavolta… e anche quel cigno disegnato significa qualcosa, ma non riesco proprio a capirlo.”
“Forse non abbiamo letto attentamente, non stiamo interpretando nel modo corretto…
Nel loco in cui lo spirito vitale
riceve stefano divin dall'immortale
ai piedi suoi biforcano fecondi
e vagano come dei vagabondi.
Non toccano però l'estrema sede
di chi la sua commedia più non vede.
Anche chi scrive in sé le gammadie reca
e gioca un po' con te a mosca cieca.
E il numero fatale indizio della fine
lo trovi nel chirografo delle arti bizantine
“Cosa sono questi elementi che biforcano fecondi come vagabondi? Dei serpenti?”
“Ma no… quelli sono sicuramente i quattro fiumi di cui si parla nei versi in ebraico della Bereshit, che si biforcano e sono fecondi, perché fertilizzano la terra” rispose Silvia al marito
“ Hai ragione… allora il termine dei non indica un partitivo, ma un sostantivo, è sinonimo di divinità, perché anticamente i fiumi così erano considerati dai pagani…”
“Ma cosa intende scrivendo che Non toccano però l'estrema sede/di chi la sua commedia più non vede.? Fosse ancora la Commedia di Dante…?”
“L’estrema sede potrebbe essere la tomba… la tomba di Dante, che non vede più la sua Commedia perché ormai è morto… a Ravenna!” esclamò lo studioso
“Ravenna! Oh, ma allora potrebbe essere san Vitale… quindi non si tratta di santo Stefano, ma di san Vitale, che riceve lo stefanon, cioè la corona, in greco, da Cristo, che con la Resurrezione è ormai immortale. La corona è divina perché proviene da Lui, è un suo dono”
“ Ma certo! E’ sicuramente il mosaico del catino absidale del Cristo Cosmocratore a San Vitale, a Ravenna. Guarda qua” disse Alessandro mostrando l’immagine del mosaico sul suo smartphone alla moglie “ vedi? C’è il Cristo, il chirografo che egli stringe con la sinistra, i quattro fiumi che si biforcano ai suoi piedi e anche le gammadie, una Z sulla sua veste e dei Gamma su quelle degli angeli, che simboleggiano la Trinità, perché anticamente il gamma era usato con significato numeri co di tre.”
“E perché scrive che anche chi scrive in sé le gammadie reca?” chiese la donna
“Forse sono le sue iniziali, gamma e zeta… Vuole firmare il suo crimine”
“ E il numero fatale nel chirografo?”
Alessandro ingrandì l’immagine e vide che il rotolo che Cristo Cosmocratore teneva in mano era sigillato.
“I sette sigilli dell’Apocalisse! E’ sette il numero fatale, perché dopo l’apertura del settimo sigillo, secondo la tradizione cristiana, ci sarà la resa dei conti finali e il tempo terminerà. “
“E quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un profondo silenzio di mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinnanzi a Dio, e furono loro date sette trombe. E allora il primo angelo die' fiato alla tromba, e ne venne grandine e fuoco misto a sangue. E così furono gettati sopra alla terra, e la terza parte della terra fu arsa, e la terza parte degli alberi fu arsa, e fu arsa l'erba verdeggiante.”

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