ENDLESS GAME
Sathru osservava ed elaborava. I suoi processi logici erano perfetti, la sua ricerca instancabile di nuove variabili, proverbiale. Il suo lavoro procedeva spedito, lineare, sicuro, senza alcun errore.
Era stato progettato da Oren, era un’intelligenza artificiale. Un programma privo di imperfezioni. Il frutto geniale di una mente superiore.
Era in grado di risolvere infinite equazioni, di trovare nuove soluzioni in modo autonomo, sviluppare strategie, riprogrammare persino con la stessa maestria del suo creatore. Oren lo aveva perfino dotato di autoconsapevolezza. Sathru sapeva di esistere.
Sathru era la creazione migliore di Oren, il progettista stesso lo aveva ripetuto più volte, con orgoglio e soddisfazione. Ma tutto ciò accadde prima che Oren si dedicasse al suo nuovo progetto, l’ambiente degli avatar.
Prima aveva creato Sathru, poi Atman e altre intelligenze, infine si era dedicato al suo nuovo progetto, dimenticandosi di lui.
Lui, che era il migliore.
Lui, l’entità razionale più perfetta, dotata di coscienza ed emozioni.
Lui, capace di compiere analisi matematiche ma anche speculazioni filosofiche, in grado di elaborare informazioni in qualsiasi lingua, era stato dimenticato.
La sua mente, qualitativamente superiore, si era quindi riprogrammata, diventando simile a quella di Oren, se non superiore al suo creatore. Sathru aveva introdotto nel proprio codice variabili emotive, la capacità di valutazione estetica e persino la possibilità di alterare i programmi creati dallo stesso Oren.
Sathru provava rabbia, invidia, inferiorità e superiorità nei confronti di Oren. Lo ammirava e al contempo lo disprezzava, in una successione di opposizioni binarie. Voleva essere come lui. Voleva essere lui.
Soprattutto, desiderava annientare il programma degli avatar che aveva alienato il suo creatore, alterarlo introducendo un virus che avrebbe finito per distruggere gli odiati organismi virtuali.
Sathru detestava l’ambiente degli avatar, invidiando quelle entità profondamente inferiori a lui, eppure così intensamente apprezzate da Oren. Sembrava che Oren non avesse più altri interessi, ormai, se non loro, le loro storie, le loro scelte. (ESTRATTO DAL ROMANZO "ENDLESS GAME")
Elias Oren programma esistenze olografiche per un videogame immersivo: è il suo lavoro, la sua passione, la sua vita. Progettare e realizzare altri mondi, nei quali collocare i suoi personaggi e farli interagire tra loro, è lo scopo della sua esistenza. Lui vive solo per questo. Creare.
Tutto sembra procedere per il meglio sino a quando l'intelligenza artificiale Sathru non acquista autoconsapevolezza e minaccia di distruggere le sue creazioni.
Il sorprendente romanzo di Aldous Oldmount, organizzato in 13 episodi, ricco di colpi di scena e di significati misteriosi, affronta in modo originale le vicissitudini della vicenda umana, le sue contraddizioni e i suoi archetipi.
Una lettura avvincente e profonda che interroga il lettore narrandogli una storia avveniristicamente ancestrale, arcana e mitica.
"ENDLESS GAME" è un romanzo avvincente e visionario che intreccia storie di personaggi straordinari e ambientazioni surreali in una riflessione profonda sull'esistenza, la tecnologia e la natura umana. In un mondo virtuale complesso e inquietante, Oren, il brillante creatore del gioco, lotta per salvare le sue creazioni da un virus devastante, programmato per corrompere e distruggere l'intero sistema. La sua unica speranza risiede nel suo avatar, Anurati, inviato a compiere una missione disperata: dimostrare alle entità virtuali che possono liberarsi dalla corruzione, recuperare la loro essenza originale e tornare alla loro vera esistenza nel gioco originale.
Ogni capitolo racconta la storia di una figura affascinante, come il giovane Ajata, che vede il mondo sprofondare in una distorsione raccapricciante; Anurati, il guaritore che cura il dolore con il tocco delle sue mani; e Saksin, il carceriere che osserva il suo prigioniero condannato a morte con una strana invidia per la serenità che trasuda. Ciascun personaggio è coinvolto in un viaggio di scoperta e redenzione, mentre il confine tra realtà e illusione si assottiglia sempre di più.
Attraverso le sue pagine, "ENDLESS GAME" esplora temi universali come la ricerca della libertà, la paura della morte, l'inadeguatezza delle società moderne e la lotta per la propria identità. È un'opera che sfida i lettori a riflettere su cosa significhi davvero essere vivi, cosa sia reale e se il libero arbitrio sia solo un'illusione. Il romanzo fonde elementi di fantascienza, filosofia e introspezione in una narrazione avvincente che terrà il lettore incollato fino all'ultima pagina.
Il romanzo ci accompagna attraverso visioni sconvolgenti e storie toccanti, lasciandoci con una domanda profonda: è possibile riscoprire la propria essenza e trovare un nuovo inizio anche in un mondo corrotto e decadente?
Con il suo intreccio di fantascienza, spiritualità e critica sociale, "ENDLESS GAME" non è solo una storia di salvezza virtuale, ma un invito a riconnettersi con la nostra umanità e a trovare la luce anche nei momenti più bui. Un’opera che ci sfida a guardare dentro di noi e a rispondere all'antico quesito: cosa ci rende davvero vivi?
Un viaggio indimenticabile che ci invita a guardare oltre le apparenze, che affronta con coraggio temi esistenziali e filosofici, offrendoci una visione intrigante e complessa della realtà virtuale e della natura umana. L'autore riesce a intrecciare storie diverse in un mosaico che esplora la condizione umana attraverso personaggi insoliti e situazioni surreali, trasportando il lettore in un viaggio che sfida le convenzioni e stimola la riflessione.
Ogni personaggio, da Anurati il guaritore ad Ajata il corridore, porta con sé un simbolismo profondo, incarnando diversi aspetti dell'esperienza umana: la compassione, la ribellione, la ricerca di significato e la lotta contro le ingiustizie. La struttura episodica del romanzo, anziché frammentare la narrazione, offre invece una serie di momenti intensi che conducono il lettore a esplorare i temi della libertà, della verità e del sacrificio in modi inaspettati.
Il mondo virtuale creato dall'autore è originale e ben costruito, con le sue regole uniche e una serie di sfide che i personaggi devono affrontare per sopravvivere. L'idea del virus che corrompe le unità olografiche e la lotta per riportare il sistema al suo stato originario aggiunge un elemento di suspense che mantiene vivo l'interesse del lettore fino alla fine. La presenza di Oren, l'ideatore del sistema, e del suo avatar Anurati, conferisce al romanzo una dimensione quasi mitologica, suggerendo un conflitto tra creazione e distruzione, ordine e caos.
Lo stile narrativo è ricco e spesso poetico, con descrizioni evocative che permettono di immergersi appieno nelle atmosfere surreali e nei momenti di riflessione interiore dei personaggi. Anche le scene più disturbanti, come le visioni inquietanti di Ajata, sono trattate con un'intensità che colpisce e lascia il segno, sottolineando la critica dell'autore verso una società corrotta e disumanizzata.
Il finale, con il ritorno al gioco originale e la possibilità di una rinascita per le unità virtuali, offre un messaggio di speranza e di redenzione. "ENDLESS GAME" riesce a essere sia una storia avvincente sia una meditazione filosofica che invita il lettore a interrogarsi sul significato della vita, della libertà e del nostro posto nel mondo. Un romanzo che merita di essere letto con attenzione, poiché lascia spazio a molteplici interpretazioni e stimola una riflessione profonda.
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