Significati nascosti nei simboli in "La Lotta tra Carnevale e Quaresima" di Pieter Bruegel il Vecchio


Con il martedì grasso finisce il Carnevale, tranne che nei territori in cui vige il rito ambrosiano, momento di follia, allegria, abbondanza, rovesciamento dei ruoli e tale per cui "semel in anno licet insanire", ovvero "una volta all'anno è lecito folleggiare".

Il giorno successivo, mercoledì delle Ceneri, inizia un periodo diverso, antitetico al primo, fatto di privazioni, rinuncia, penitenza e purificazione.

Questo passaggio, ora molto poco sentito dalla società secolarizzata, era invece intensissimo nella civiltà medievale e post medievale e fu magistralmente interpretato da Pieter Bruegel il Vecchio nel suo dipinto a olio su tavola del 1559, intitolato "La Lotta tra Carnevale e Quaresima" che è oggi conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna.

L'opera, brulicante di personaggi intenti nelle loro occupazioni, è organizzata con una dicotomia intensa, in cui le due parti del dipinto si trovano in assoluta antitesi.

In primo piano vediamo un uomo grasso a cavallo di un barile e una donna smunta e pallida su una sorta di carretto con ruote piccolissime, simbolo e prosopopea il primo del Carnevale, la seconda della Quaresima.

Il Carnevale è circondato di prelibatezze. Ha in testa un pasticcio di carne, è armato di uno spiedo con vari pezzi di carne infilzati, fra cui la testa di un maialino e una salsiccia penzolante, cavalca una botte piena di birra o di vino su cui è infilzato un prosciutto, simboli di abbondanza.

La Quaresima, vecchia, pallida e magrissima, combatte contro lo spiedo del Carnevale con una pala che porta due misere aringhe, simbolo della penitenza e dell'astensione dalla carne e ha sul capo un'arnia, simbolo della Chiesa Cattolica, promotrice della Quaresima, a differenza di quella Protestante che l'aveva abolita, lasciando però il Carnevale.

Il Carnevale viene spinto da uomini mascherati, la Quaresima trascinata da un frate e una suora, simboli i primi della società laica che reclama la baldoria, i secondi della Chiesa che raccomanda la penitenza.

Sul carretto della Quaresima si vedono i bretzel, tipici pani quaresimali usati nei paesi del nord d'Europa. Infatti, durante questo periodo di penitenza era per i cattolici, era vietato mangiare o bere latte, uova o strutto, mentre i bretzel, privi di queste elementi, erano concessi.

La dicotomia antitetica continua con gli schemi

sinistra/destra

festa/penitenza

abbondanza/privazione

allegria/dolore

carne/pesce

chiesa/osteria e così via dicendo.

Infatti la folla posta a sinistra, in sinergia con il re Carnevale fa baldoria, si diverte, canta, suona, gioca a dadi, mangia; la folla a destra, coerentemente con la sua smunta guida, fa penitenza, prega, si occupa della opere di misericordia corporale e in un periodo in cui non è lecito suonare le campane richiama alle funzioni religiose con una sorta di tanavella, ovvero un oggetto composto da una tavola di legno, con un manico e un batacchio, tale che scuotendola produce rumore.

Scopri gli altri simboli presenti nell'opera. Guarda il documentario.  


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