I significati nascosti nei simboli del Polittico dell'Agnello Mistico, di Jan e Hubert van Eyck
Il Polittico dell'Agnello Mistico, di Jan e Hubert van Eyck, è stato realizzato nel 1432 e si trova a Gent, nella Cattedrale di San Bavone.
“Pictor Hubertus eeyck. maior quo nemo repertus / Incepit. pondus. que Johannes arte secundus / [Frater] perfecit. Judoci Vijd prece fretus / VersU seXta MaI. Vos CoLLocat aCta tUerI [1432]”
(“Il pittore Hubert van Eyck, il più grande di sempre, ha iniziato questo gravoso lavoro, che suo fratello Jan, secondo in arte, ha portato a compimento, su commissione di Joos Vijd. Con questo verso, il 6 maggio del 1432, colloca ciò che è stato fatto sotto la vostra protezione”)
E' un'opera di notevoli dimensioni, infatti quando è aperto misura tre metri e cinquanta in altezza, e quattro e settanta in larghezza.
La sua grandezza non è solo fisica, ma sia artistica che simbolica.
Il polittico è dipinto su entrambi i lati ed è stato concepito per essere mostrato sia chiuso che aperto.
Quando è chiuso mostra i ritratti, a grandezza naturale, dei due donatori, Joos Vijd(ios veits), ricco proprietario terriero, e sua moglie Lysbette Borluut;
Vediamo poi le figure di Giovanni Battista, con in braccio l'agnello, simbolo di Cristo immolato e che indossa la veste di pelo di cammello, suo attributo e Giovanni Evangelista,con una coppa da cui fuoriescono due serpenti, simbolo di fede, di salvezza e protezione dal male.
Nella Legenda Aurea si racconta infatti che ad Efeso venne offerto a Giovanni da un sacerdote pagano un calice di vino avvelenato, per verificare, nel caso improbabile che fosse salvato dalla morte, l'onnipotenza di Dio e quindi la falsità delle altre divinità.
Prima di bere, il santo, pieno di fede, fece il segno della croce sulla coppa e da questa ne uscì fuori il veleno, sotto forma di serpente verde. Lui bevve e restò incolume.
I santi patroni della chiesa, sono dipinti in grisaille, ovvero in monocromo sui toni di grigio, affinché assumano l’aspetto di due statue;
Ammiriamo poi una Annunciazione, con l'arcangelo Gabriele che sorregge un giglio, simbolo di purezza;
“Ave gratia plena D[omi]n[u]s tecum[m]”
“Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”
Luca 1,28
Maria inginocchiata, con il libro simbolo della Sapienza Divina, vestita di bianco, per sottolinearne simbolicamente l'immacolato candore.
“Ecce ancilla Domini”
(“Ecco l’ancella del Signore”)
Luca 1,38
e la colomba, simbolo dello Spirito Santo tramite il quale avverrà il miracoloso concepimento virginale del Figlio di Dio.
Si ammirano al centro gli scomparti con il catino e la brocca, simbolo di purificazione, di pulizia spirituale e la trifora, simbolo della Trinità, e quello con lo scorcio della città di Gent.
Osserviamo poi la presenza di due profeti, Zaccaria ;
“Exault satis filia Syon jubila [...] ecce rex tuus venit”
“Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila [...], ecco, a te viene il tuo re”
Zaccaria 9:9-10
e Michea
“De te egreditur qui sit dominator in Israel”
“Da te uscirà colui che sarà dominatore in Israele”
Michea 5,1
e due sibille
la Sibilla Eritrea
“nil mortale sonans afflata es numine celso”
“Voce che non ha l'accento di quella dei mortali, tu sei ispirata da uno spirito divino”
Virgilio - Eneide VI,50
la Sibilla Cumana
“Rex altissimus adveniet per secula futurus scilicet in carne”
“L’altissimo re verrà e si farà carne per tutti i secoli”
Agostino - De civitate Dei (tratto da Oracoli Sibillini)
Sull'abito della sibilla appare la parola meia part (sembra una o ma è un theta, in greco) che è probabilmente parte dell'intera scritta Cumeia parthenos, che identificherebbe appunto la sibilla cumana, che viveva nei pressi dell'odierna Napoli.
Il polittico chiuso è dunque allegoria dell'annuncio dell'avvento di Cristo, profetizzato già da parecchi secoli prima della sua nascita.
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